Una fabbrica di scarpe a Firenze decide di produrre dei modelli con la punta arrotondata. Converte pertanto tutti i macchinari di produzione cambiando tutte le forme, con un notevole investimento economico. Finché non avrà ammortizzato tutti i costi dei nuovi impianti, non potrà più produrre scarpe a punta. Lo stesso accade per tutti gli oggetti prodotti industrialmente, dalle macchine ai rubinetti, in tutta l’industria della plastica, nella siderurgia, utilitaria o decorativa. Le forme, i materiali e i colori vengono determinati da vincoli industriali.

Incidentalmente, questi vincoli avranno un impatto sulle nostre vite.

L’estetica delle nostre esistenze è condizionata da quest’insieme di segni che vanno a formare una rete: punti di riferimento cromatici, materiali e architettonici determinanti per il nostro quotidiano. Questa estetica ha una potente influenza sulle condizioni delle nostre esistenze e sulla formazione della nostra cultura popolare. Essa determina il suo quadro, la sua norma.

Una delle manifestazioni esemplari di questa norma è l’appartamento modello, vetrina architettonica e decorativa che offre una visione regolata della vita quotidiana, uno stile di vita volutamente attraente e accessibile. Non è soltanto la struttura architettonica ad essere rilevante, ma tutto l’insieme del mobilio e delle decorazioni studiato per valorizzare commercialmente l’acquisto di un appartamento. Questa valorizzazione è determinata da norme industriali. La problematica di questa norma è al centro della mostra che propone un’istallazione immersiva ispirata agli appartamenti modello, simbolo di modelli esistenziali.

Partendo da questa constatazione – l’esistenza di ingiunzioni formali che dominano e generano dei modelli esistenziali nelle nostre vite – Luca Grimaldi (19XX), pittore romano, italo-americano, presenterà a maggio 2021, l’istallazione di un appartamento modello.

Le sue tele rappresentano degli interni pubblici, bagni, banchi frigoriferi, tende, vestiti, balconi, espositori di riviste e altri oggetti della vita quotidiana, elementi comuni talmente presenti nel nostro ambiente da passare inosservati e dei quali non valutiamo più l’estetica.

L’artista rappresenta qui il mondo commerciale così come esso stesso si esprime nei suoi colori e motivi, nelle sue costruzioni architettoniche e decorative, in un’estetica che può sembrare casuale, non concertata, ma dipendente da fattori comuni universali. È un mondo in cui i colori, i materiali e le forme sono determinati da regole economiche, stabilite da pratiche di marketing, come espressione plastica del mondo capitalista.

Rivelando tali norme, Luca Grimaldi ci permette di prestare attenzione a ciò che non vediamo e che tuttavia ci circonda, di osservare tutti gli elementi che formano il quadro estetico del nostro quotidiano, la norma di un’estetica subita.

Estetica capitalista -
Estetica capitalista -
Estetica capitalista -
Estetica capitalista -
Estetica capitalista -

Luca Grimaldi (Roma, 1985) si sposta in diverse cittá tra gli Stati Uniti e l´Europa, acquisendo un gusto per le cose generiche che si ripetono tra i contesti. Il suo lavoro parte dalla pittura a olio integrata poi a materiali edili, esplorando situazioni ibride a metá tra la scultura e la pittura, tra il generico e lo specifico.

Azzedine Saleck (nato nel 1987) è un poeta e un artista che vive attualmente a Parigi. Di origine mauritana e americana, cresciuto in Francia, Azzedine Saleck cattura la complessità delle frammentate influenze culturali all’intersezione tra lingua e forma. La sua pratica comprende sculture basate sulla lingua e la progettazione di spazi che creano intimità e risposte affettive. Riferimenti dislocanti (Litany, 2016), la ricreazione da parte di Saleck di spazi e habitat fittizi (She said what he said was what she said, 2017) fanno riferimento e inducono comportamenti rituali. Queste situazioni risultanti catturano e innescano momenti trasformativi di consapevolezza.