Gaia Vincensini è l’artista ospite per il secondo capitolo di Terzo Fronte: Outside the City, che affronta la questione dell’organizzazione di gruppi di artisti fuori dalle grandi città. Parla della possibilità di espandere il suo campo nell’arte, di portare nuovi immaginari, nuove persone, di rendere l’esperienza di produzione più collettiva. Come costruire insieme nello spostarsi tra centri e periferie, in queste aree grigie e verdi dove passano i treni pendolari, queste aree di cemento e paglia dove si sviluppa un paganesimo contemporaneo attorno a questioni di economia, condivisione di conoscenze e narrazione di gruppo?
Le sculture e le impressioni di Gaia Vincensini, tutte uniche, esprimono i racconti gioiosi e collettivi delle condizioni della loro creazione. Viene a Roma con il suo gruppo d’azione Innerlight (composto da Sherian Mohammed Forster, Kim Coussée ed Eliott Villars). Saranno accompagnati dal duo Noémie Degen e Simon Jaton e dall’artista Samson. Insieme, vengono a produrre le loro opere qui, in laboratori locali.
Questo lavoro sarà presentato come parte di un’installazione a loro immagine, pensata come un mercato di campagna. Trasformeranno così l’appartamento e la terrazza di Terzo Fronte in un luogo dove la produzione di opere uniche si fonde con l’artigianato, dove un’incisione viene trasposta su un abito, una scultura assume la forma della consueta ceramica, in forme quotidiane che fanno pensare a un diversa circolazione delle opere, un’idea alternativa del mercato.
Alcune delle opere presentate saranno esposte presso Martina Simeti a Milano, dall’8 settembre, per la prima personale dell’artista in questa galleria.
La vocazione di Terzo Fronte è quella di essere luogo di passaggio, riflessione e pratica intorno a questioni che riguardano la politica dell’arte. Operando come luogo di produzione per un artista che vive tra Parigi e Genova, Terzo Fronte si presenta come un portale sul territorio italiano.
“Le opere di Gaia Vincensini evocano questi misteriosi oggetti dei riti di magia nera che si praticano lassù, alle pendici del Sion dove si produce il vino bianco che fa perdere la vista, il Fendant che cresce sulle ceneri delle streghe che lì furono bruciate nel Medioevo – dieci volte di più che in Francia e cento volte di più che in Italia.
È il voodoo Vaudois, quel sudicio stato d’animo delle campagne, ripieno di parole borbottate e cattive intenzioni, dove la presenza del Grande Curvo si forma nella terra grassa e gelata che le mani di Gaia porteranno al fuoco, affinché possa dichiarare, attraverso le sue forme irregolari, la ruvidezza delle sue origini.
È una storia di donne che non hanno mai avuto il tempo. Al Mamco, lo scorso luglio, Gaia Vincensini ha presentato ai visitatori una cassaforte in ceramica, piena di codici e chiavi sconosciute. Contiene le sculture segrete di una nonna emancipata, il cui lavoro è stato confinato per tutta la vita in un laboratorio domestico. A coronamento di un patto tra le due donne, la presenza di queste due sculture in marmo di Carrara, fanno del nome di Maria Solari un’artista esposta della prestigiosa istituzione ginevrina.Gaia apre le casse. Espone le vite tenute in segreto. Onora madri, nonne, zie e sorelle. Ma anche tutti coloro che per motivi politici sono costretti a nascondere la propria esistenza, i propri desideri. Rende loro giustizia. Rivela nei suoi disegni, nelle sue incisioni, nelle sue sculture e nelle sue cuciture, storie dimenticate, soffocate, culture che il mondo ha rinchiuso.
Per rivelarli meglio, non passa per il passato, ma per ciò che è alla sua portata, per la contemporaneità fuori dalle grandi città, per la cultura che cresce tra tutti gli interstizi delle nostre società.
Estratto dal secondo capitolo di Terzo Fronte, Hors la Ville Scritto da
Georgia René-Worms e Colin Ledoux
Gaia Vincensini nata nel 1992 vive e lavora tra Parigi e Ginevra. Vincitrice della borsa di studio Simon L. Patino, Gaia Vincensini ha appena trascorso nove mesi alla Cité Internationale des Arts di Parigi. Molto attivo sulla scena svizzera e recentemente a livello internazionale, il suo lavoro è stato presentato in particolare alla galleria Gaudel de Stampa (Parigi), a Forde (Ginevra), all’istituto svizzero (New York), alla Foire International d’Art Gaia Vincensini (Parigi). Il suo lavoro è caratterizzato da un forte impegno e riflessione sui rapporti tra pratiche artistiche e sociali, sull’identità e l’emancipazione delle donne, sui simboli culturali, sulle condizioni di vita socio- economiche e sulla comunità. Attualmente espone a Mamco, in occasione del Manor Geneva Prize 2020, e sarà presto presentata a Milano presso la Galerie Martina Simeti. Dal 2018 lavora nel collettivo Inner Light.
Inner light è un collettivo fondato nel 2018 che lavora all’incrocio tra arte, stampa e moda. È composto da Kim Coussée (grafico, 1994), Sherian Mohammed Forster (artista, scrittore, 1993), Eliott Villars (architetto, fotografo, 1995) e Gaia Vincensini (artista, 1992). Hanno esposto nel 2021 a Ginevra al Centre d’Art Contemporain et au Commun e un loro video è ancora visibile al mamco.
Noémie Degen (FR/1996) et Simon Jaton (CH/1994) forma un duo di artisti con sede tra Vienna, Parigi e Losanna. Fondatori dello spazio artistico indipendente Alienze, stanno attualmente studiando presso l’Akademie der bildenden Künste Wien sotto la guida di Iman Issa.
Samson (FR/1983)è un artista che vive e lavora tra Losanna e Parigi. Diplomato all’ECAL e al CERCO, crea ceramiche, vetri e bronzi. Dal 2018 gestisce un laboratorio di arti e mestieri alla periferia di Parigi, a Trilport, dove accoglie, consiglia e produce una comunità di artisti franco- svizzeri.