Capitolo (I)
Estetica capitalista
Luca Grimaldi & Azzedine Saleck
11 — 18 Giugno 2021Una fabbrica di scarpe a Firenze decide di produrre dei modelli con la punta arrotondata. Converte pertanto tutti i macchinari di produzione cambiando tutte le forme, con un notevole investimento economico. Finché non avrà ammortizzato tutti i costi dei nuovi impianti, non potrà più produrre scarpe a punta. Lo stesso accade per tutti gli oggetti prodotti industrialmente, dalle macchine ai rubinetti, in tutta l’industria della plastica, nella siderurgia, utilitaria o decorativa. Le forme, i materiali e i colori vengono determinati da vincoli industriali.
Incidentalmente, questi vincoli avranno un impatto sulle nostre vite.
L’estetica delle nostre esistenze è condizionata da quest’insieme di segni che vanno a formare una rete: punti di riferimento cromatici, materiali e architettonici determinanti per il nostro quotidiano. Questa estetica ha una potente influenza sulle condizioni delle nostre esistenze e sulla formazione della nostra cultura popolare. Essa determina il suo quadro, la sua norma.
Una delle manifestazioni esemplari di questa norma è l’appartamento modello, vetrina architettonica e decorativa che offre una visione regolata della vita quotidiana, uno stile di vita volutamente attraente e accessibile. Non è soltanto la struttura architettonica ad essere rilevante, ma tutto l’insieme del mobilio e delle decorazioni studiato per valorizzare commercialmente l’acquisto di un appartamento. Questa valorizzazione è determinata da norme industriali. La problematica di questa norma è al centro della mostra che propone un’istallazione immersiva ispirata agli appartamenti modello, simbolo di modelli esistenziali.
Partendo da questa constatazione – l’esistenza di ingiunzioni formali che dominano e generano dei modelli esistenziali nelle nostre vite – Luca Grimaldi (19XX), pittore romano, italo-americano, presenterà a maggio 2021, l’istallazione di un appartamento modello.
Le sue tele rappresentano degli interni pubblici, bagni, banchi frigoriferi, tende, vestiti, balconi, espositori di riviste e altri oggetti della vita quotidiana, elementi comuni talmente presenti nel nostro ambiente da passare inosservati e dei quali non valutiamo più l’estetica.
L’artista rappresenta qui il mondo commerciale così come esso stesso si esprime nei suoi colori e motivi, nelle sue costruzioni architettoniche e decorative, in un’estetica che può sembrare casuale, non concertata, ma dipendente da fattori comuni universali. È un mondo in cui i colori, i materiali e le forme sono determinati da regole economiche, stabilite da pratiche di marketing, come espressione plastica del mondo capitalista.
Rivelando tali norme, Luca Grimaldi ci permette di prestare attenzione a ciò che non vediamo e che tuttavia ci circonda, di osservare tutti gli elementi che formano il quadro estetico del nostro quotidiano, la norma di un’estetica subita.
Luca Grimaldi (Roma, 1985) si sposta in diverse cittá tra gli Stati Uniti e l´Europa, acquisendo un gusto per le cose generiche che si ripetono tra i contesti. Il suo lavoro parte dalla pittura a olio integrata poi a materiali edili, esplorando situazioni ibride a metá tra la scultura e la pittura, tra il generico e lo specifico.
Azzedine Saleck (nato nel 1987) è un poeta e un artista che vive attualmente a Parigi. Di origine mauritana e americana, cresciuto in Francia, Azzedine Saleck cattura la complessità delle frammentate influenze culturali all’intersezione tra lingua e forma. La sua pratica comprende sculture basate sulla lingua e la progettazione di spazi che creano intimità e risposte affettive. Riferimenti dislocanti (Litany, 2016), la ricreazione da parte di Saleck di spazi e habitat fittizi (She said what he said was what she said, 2017) fanno riferimento e inducono comportamenti rituali. Queste situazioni risultanti catturano e innescano momenti trasformativi di consapevolezza.